La donna di età compresa tra i 30 e 64 anni ogni 5 anni riceve un invito della ASL per effettuare il test di screening HPV primario presso il Consultorio più vicino al luogo dove abita, con possibilità di modificare l’appuntamento.
Il test di screening (HPV primario)
Il test consiste nel prelievo, eseguito da una ostetrica, tramite una spatola e uno spazzolino monouso, di alcune cellule di sfaldamento dal collo dell’utero; il materiale cellulare viene posto in un contenitore con del liquido di fissaggio. L’esame non è doloroso e non espone a nessun pericolo.
Il risultato del test viene comunicato per posta.
Se è negativo, poiché l’esame è molto efficace nell’individuare la presenza del virus, la donna viene invitata a fare un nuovo test HPV di screening dopo 5 anni.
L’approfondimento
Qualora il test risulti positivo, il Laboratorio Unico di Screening sottopone il campione già prelevato ad esame citologico senza necessità di richiamare la donna.
Se l’esame citologico risulta anomalo la donna viene invitata a sottoporsi a colposcopia (esame di approfondimento che permette la visione ingrandita del collo dell’utero tramite uno strumento ottico) che sarà prenotata direttamente dall’ostetrica.
Se, invece l’esame citologico non è anomalo, la donna verrà invitata a ripetere il test HPV dopo 1 anno, poiché la grande maggioranza delle infezioni si risolve spontaneamente.
Nella maggior parte dei casi, un test anomalo non significa avere un tumore del collo dell’utero, ma che sono presenti alterazioni curabili in maniera semplice e non aggressiva.
Il percorso di cura
Nel caso in cui dagli accertamenti emergano patologie, il centro di colposcopia prende in carico la donna eseguendo i trattamenti necessari, di solito ambulatoriali, ed i successivi controlli periodici programmati.
È importante rispettare i controlli programmati, proposti alla giusta scadenza. Solo in questo modo la prevenzione sarà efficace.
Depliant HPV primario